Giona Nazzaro su Filmidee: http://www.filmidee.it/archive/35/article/421/article.aspx
“ULTIMO ASILO CONOSCIUTO
Questa libertà, questa disponibilità a essere un cinema non-più-cinema, e pertanto, per quanto ci riguarda, l’ultimo cinema realmente possibile, si ritrova in Italia in un pugno di cineasti di frontiera che, a partire dal cosiddetto documentario, ha dato vita a una pratica, più che a un cinema, dove, per stare a delle categorie facilmente identificabili, il documentario si contamina con la finzione, offrendo la possibilità di osservare un cinema in movimento, libero. Aurorale, certo, ma anche laboratorio, officina, fabbrica di un pensiero in contrapposizione con la produzione nazionale dominante.
Ancora una volta: non si tratta di individuare una scuola o una tendenza. Semmai si tratta di aprire varchi.
Per Ulisse, nuovo lavoro di Giovanni Cioni, che riporta all’ordine del giorno Alberto Grifi rileggendolo attraverso un approccio pasoliniano che conserva negli occhi il ricordo del miglior cinema di Ciprì & Maresco, forse ancor più che rispetto a In Purgatorio, e ampliando la disponibilità all’erranza e al canto de Gli intrepidi, offre uno straordinario approccio lirico a esistenze cadute attraverso le maglie della selezione naturale del neoliberismo. Il racconto, l’affabulazione, si piegano in continuazione su stessi, i corpi eccedono il film attraverso la testimonianza della loro voce. Il regista offre il proprio sguardo, le proprie inquadrature, come ultimo asilo. Innestato sulla centralità del canto, il film si offre anche come una riflessione sulla centralità del mitologema d’Ulisse. Dalla poesia lirica al metodo mitico per tornare infine al canto: Per Ulisse è tutto il cinema di Giovanni Cioni in una scelta di campo che coincide con quella di aprire il perimetro dell’inquadratura all’altro.”