Dal Ritorno non è un film sulla memoria, è un film su di noi, su un uomo – un uomo che sopravvive e che sta scomparendo, il suo racconto, i luoghi del suo racconto. I luoghi della sua vita oggi, la sua esistenza dopo, nel silenzio, nell’incredulità. Un film sul ricordare, un film sulla scomparsa dei testimoni possibili, è un film sulla solitudine e lo smarrimento di fronte alla parola del ricordo, dunque è un film su noi, noi che dobbiamo ricominciare daccapo, soli, senza testimoni, e riattraversare i luoghi e ricomporli con la storia raccontata, come se dovessimo ripartire da lì, dal fatto di esserci, misurare, toccare i luoghi, in un sopralluogo senza fine, dove questa storia atroce è successa e forse sta ancora succedendo.
L’EDIZIONE ITALIANA del dvd di Dal Ritorno esce il 24 gennaio a cura della CG Homevideo nella collana PopoliDoc. Per chi volesse acquisirlo online: http://tinyurl.com/zcdlhkz
VIAGGIO A MONTEVIDEO – un frammento del Viaggio a Montevideo,, un film ispirato ai Canti Orfici di Dino Campana, nato dall’esperienza del Laboratorio Oltreconfine in Valle d’Aosta. Un montaggio in corso.
VIAGGIO A MONTEVIDEO#1 from GIOVANNI CIONI on Vimeo.
NUVOLE/LA VITA è SOGNO. Tutto inizia a ottobre scorso con il LABORATORIO NUVOLE (leggi qui). Ora è diventato un progetto di film, di cui potete leggere qui una presentazione: http://www.giovannicioni.org/projects-2/nuvolela-vita-e-sogno-non-e-sogno-la-vita
Per accompagnare il progetto, un blog su tumblr al seguente link: https://nuvole2017.tumblr.com/
L’INVENZIONE DELLA CITTà. “Ormai l’esperienza di qualcuno che arriva in una città che non conosce, ma alla fine anche l’esperienza di qualcuno che vive in quella città, è imposto dal modello di società di consumo di oggi, secondo il quale il cittadino ideale è il turista. Il turista che con lo smartphone sa perfettamente dove andare… L’ideale è un mondo in cui ti muovi senza perderti. Puoi solo scegliere tu di perderti. E io penso che, rispetto all’esperienza della città, la cosa fondamentale sia perdersi. Anzi bisognerebbe quasi recuperare, rivendicare la libertà di perdersi.” Una conversazione con Aldo Spiniello su Sentieri Selvaggi: