” Pour entendre les sirènes et voir les rêves, il faut s’installer dans ce film et laisser la parole venir…”
GIORGIO SEDONA su POINTBLANK: “(…). per Cioni il linguaggio abbandona il corpo, abbandona la carne, abbandona il meccanismo, abbandona ogni inscatolamento oggettivo diventando sguardo soggettivo, luce, poesia, suggestione. Frammenti di un cinema che riesce ad arrivare ovunque, al di là di ogni confine, un invito al viaggio(…)http://www.pointblank.it/recensione/viaggio-a-montevideo/
RAFFAELE MEALE su QUINLAN: “(…)Come ogni costruzione lirica, Viaggio a Montevideo non può chiudersi in una forma ciclica, ma è costretto forse anche suo malgrado ad aprirsi al mondo, alle sue infezioni spesso salvifiche, alla vita. Un romanzo di formazione in fieri, melanconico e funebre ma vitale e riottoso, diario che scoperchia il tempo e le sue prassi per elaborare fino in fondo il proprio senso (…)”http://quinlan.it/2017/06/22/viaggio-a-montevideo/
SILVANA SILVESTRI su IL MANIFESTO: “Il suo Viaggio a Montevideo parte dalla Val d’Aosta: da questi altopiani e alpeggi Cioni costruisce un congegno visivo a cui non si sfugge, incantato dalle voci dei Canti Orfici di Dino Campana, accompagnato da metalliche sonorità o da sapienti intrecci musicali che sembrano provenire dall’eco di luoghi lontani. E invece è sempre quello l’orizzonte che ti circonda, l’altrove è qui, ci ripete l’immagine a ogni scena (…) Dell’inquieto mare notturno c’è solo la continua evocazione e come solo il cinema alto sa fare, se ne indovina la presenza al di là dei picchi montuosi. Ma non c’è il tempo di immaginare dune, si passa ad altro con un ritmo sotterraneo inquieto e segreto(…)https://ilmanifesto.it/frammenti-di-cinema-in-dissonanza/
ALDO SPINIELLO su SENTIERI SELVAGGI : “(…) Viaggio a Montevideo è uno straordinario film di fantasmi, di incontri passati e trattenuti a stento nella memoria, di fotografie che scolorano e sgranano, di racconti all’imperfetto, imperfetti (…) Il fantasma è nell’occhio di chi guarda, lo abbiamo detto. E Cioni qui lo svela con una nettezza disarmante. Il vero fantasma è lui, è il regista, è il suo essere lì ma non essere nell’immagine, in quella traccia che resta. E, dunque, i fantasmi siamo noi che guardiamo (…)http://www.sentieriselvaggi.it/pesaroff53-viaggio-a-montevideo-di-giovanni-cioni/
ANTONIO CAPELLUPO su CINEMAITALIANO.INFO: “(…)Giovanni Cioni, tra gli autori che nell’ultima decade ha maggiormente spinto la propria macchina da presa oltre i confini della narrazione tradizionale, in una continua sperimentazione tra arti differenti, alla ricerca di un linguaggio sempre nuovo e sorprendente (…) un cinema che si interroga continuamente su se stesso e sui propri limiti, un’esperienza sensoriale che talvolta, come la poesia, più che essere capito richiede allo spettatore di essere sentito.”http://www.cinemaitaliano.info/news/40922/viaggio-a-montevideo-tra-monti-e-poesia.html
MARIA LUCIA TANGORRA :”il film è un po’ metafora della ricerca di sé – indotta sia dalla natura che da (certa) poesia. Non è un viaggio strettamente fisico nella pampa uruguaiana, ma simbolico, nei luoghi più disparati – dal cimitero ai pascoli coi bovini. «Ogni volta è un ritorno in una vita che non ho vissuto», questo, per noi, è Viaggio a Montevideo.“http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2017/06/23/un-viaggio-a-montevideo-per-vivere-cinema-e-poesia/
CRISTIANA PATERNO su CINECITTà NEWZ: “(…)un film sopralluogo tra la Val d’Aosta e le reminiscenze della biografia del poeta Dino Campana, ai cui Canti Orfici il film è in parte ispirato per i testi che accompagnano la ricerca libera da condizionamenti tematici ma visivamente affascinante”http://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/55/70233/fuorinorma-il-cinema-neo-sperimentale-trova-casa.aspx
JEFFREY RUOFF in a post on facebook “THE FILM I WANTED TO MAKE.Towards the end of Federico Fellini’s masterpiece “8 ½” (1963), Guido (Marcello Mastroianni), a film director, muses to himself, after temporarily abandoning his film-in-progress: “I thought I understood things so clearly. I wanted to make an honest film, without any lies at all. I thought I had something so simple, so simple to say. A film that might be a little helpful to everyone … that might help … to bury forever everything dead that we carry inside us.” Like “8 ½” itself, Giovanni Cioni’s “Viaggio a Montevideo” is that film