“Abbiamo incontrato Giovanni Cioni in occasione del 40 Laceno d’Oro, ad Avellino, dove ha presentato due dei suoi inclassificabili documentari, Nous/Autres girato nel 2005 a Bruxelles, e In Purgatorio, del 2009, una discesa inarrestabile nelle viscere profonde di Napoli. Un lavorio sulla materia bruta del reale, quello di Cioni, una pratica filmica che sembra quasi darsi per caso, costantemente smarginata e aperta all’imprevisto. Un vero e proprio “cinema corsaro” (per citare il progetto collettivo che lo ha visto protagonista con quello strano oggetto che è Gli Intrepidi) apparentemente senza centro e senza regole. Eppure caldo, vivo, capace di raccontare, come pochi altri, l’umanità delle persone incontrate lungo il cammino. Un cinema in cui l’elaborazione teorica sembra farsi da parte, per lasciar spazio alla densità delle cose.”
Jan
16
laboratorio OLTRECONFINE (febbraio-giugno 2015)
In collaborazione con la Film Commission Val d’Aosta, dal 28 febbraio inizio un laboratorio di cinema del reale intitolato OLTRECONFINE. Un laboratorio dove esplorare l’idea di confini attraverso la scrittura e realizzazione di una serie di film corti, film essai, prove di cinema, cinema del reale o appunto “cinema oltre confine”. Lavori realizzati in collettivo o realizzati individualmente come proposte e declinazioni libere dell’idea di confine. Uno spunto narrativo di partenza, per questo viaggio che intraprendiamo, sono i Canti Orfici di Dino Campana. Più che uno spunto narrativo, un materiale poetico, una mappa di ispirazione. Per un laboratorio che può essere l’inizio di un nuovo viaggio.
per approfondimenti e informazioni pratiche, leggi sul sito della Filmcommission Vallée d’Aoste
Dec
04
A PROPOSITO DI INTREPIDI E CORSARI
Lettere Corsare su Filmidee : http://www.filmidee.it/2012/10/lettere-corsare/
Una recensione di Giona A. Nazzaro sul mensile RUMORE, dicembre 2012:
“Giovanni Cioni , uno dei talenti più interessanti della rinascita del cinema del reale in Italia (…) si cimenta con quello che è senza dubbio alcuno il film più temerario della sua carriera. Integrando magistralmente la cosiddetta finzione e il documentario, due categorie che non hanno nessun significato nel cinema di Cioni ma che usiamo per amor di chiarezza, Gli Intrepidi mette in scena, a partire da una semplice suggestione salgariana – i cannibali – l’erranza di una banda di adolescenti dell’Appennino Toscano. Progressivamente i piani del reale si sovrappongono.
I pirati di Salgari si manifestano ai ragazzi che