Oct
07

PER ULISSE, Anûû-rû âboro, Nouvelle Calédonie

PER ULISSE est en compétition internationale au Festival du cinéma des peuples Anûû-rû âboro, en Nouvelle Calédonie, du 18 au 26 octobre 2013. Un grand voyage pour le film et pour moi.

PER ULISSE è in competizione internazionale al Festival du cinéma des peuples Anûû-rû âboro, in Nuova Caledonia dal 18 al 26 ottobre. Un grande viaggio per il film e per me.

www.anuuruaboro.com/Per-Ulisse

festival_affiche_2013Anûû-rû âboro – l’ombra dell’uomo. l’ombre de l’homme, le cinéma, Ulisse…

Sep
25

TOPOGRAFIE: In Purgatorio, Nous/Autres et Témoins Lisboa aout 00 a Napoli

Tre film, tre città, Napoli, Bruxelles e Lisbona: è il tema che ho proposto per un incontro che il Napoli Film Festival (in collaborazione con l’Università Suor Orsola Benincasa) mi hanno invitato a tenere, con proiezione dei film, un laboratorio in cui parlo della scrittura cinematografica della città e un sopralluogo in purgatorio. Il laboratorio si terrà presso la sede dell’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” (Corso Vittorio Emanuele n. 292)

il giovedì 3 ottobre  alle 15.30  proiezione di IN PURGATORIO  e alle 16.45 proiezione di NOUS/AUTRES

il venerdì 4 ottobre dalle 15. 30 alle 18.30 il laboratorio con estratti di TEMOINS LISBOA e la visione di estratti di lavorazione di In Purgatorio e appunti.

Il sabato 5 ottobre alle ore 10.00 dalla sede dell’Università partirà il sopralluogo.

Fare un film crea un legame. In un certo senso faccio film per abitare i luoghi dove vivo, o dove vivrei. Tornare a Napoli per me è tornare alla città dove ho fatto un film. Un film che ho iniziato appunto per potere conoscere e vivere questa città – e magari per farmici adottare.

La proposta che faccio per questo incontro è legata a questa esperienza della città come scrittura cinematografica che è al cuore di In Purgatorio e di altri lavori. Potrei dire che sono tre città-film o film-città: Napoli (in Purgatorio e Prima di Napoli), Lisbona (Témoins Lisboa Aout 00), Bruxelles (Nous/Autres). Non conoscevo Napoli prima di iniziare la scrittura di In Purgatorio. Conoscevo Lisbona quando ho fatto un film che è un sopralluogo per un film di cui non c’era una storia, salvo stare lì, nei luoghi di passaggio, ed aspettare. Nous/Autres è l’ultimo film che ho fatto a Bruxelles, città nella quale sono cresciuto e ho iniziato a fare cinema.

Non si fa un film su una città. In Purgatorio non è un film su Napoli, è un film a Napoli. Una città è sempre oltre, irriducibile al discorso che si tenta di costruire. A Lisbona posso essere solo testimone, le persone incrociate sono solo testimoni di quello che starebbe succedendo (da cui il titolo). Nous/Autres si svolge a Bruxelles nel giugno 2001, come recita il titolo, ma inizia in una casa abbandonata e quasi fantomatica per tornare nei luoghi reali (bar, un centro anziani, strade del quartiere) quasi che questi luoghi reali diventino la scena fantomatica di una vicenda della memoria.

Aug
31

PER ULISSE, après Lussas/dopo Lussas

Su mouvement.net  “Per Ulisse riduce lo scarto e rimescola le carte della normalità imbarcandoci dallo straniamento alla familiarità” 

La revue mouvement.net sur Per Ulisse  ” Le réalisateur met en résonance plusieurs histoires avec celle d’Ulysse et tisse une polyphonie mêlant cinéma direct et scène jouée. Il construit ainsi progressivement un lieu improbable entre l’imaginaire et le réel. De même, il s’amuse avec malice à entrelacer le texte de l’Odyssée aux propos de ses personnages sous la forme de phrases inscrites sur fond noir sans indication d’auteur. Ce dispositif qui rythme le film confère aux mots d’aujourd’hui un statut d’intemporalité. Il nous égare. Pour Ulysse réduit l’écart et brouille les cartes de la « normalité » en nous embarquant de l’étrangeté à la familiarité (…)

Les points communs de ces trois documentaires ? Un temps important d’immersion en amont du tournage. Une odyssée sensible et intelligente au cœur de la singularité de ces êtres dans des lieux ancestraux ou novateurs. Une attention. Un accueil. Un geste d’hospitalité. Une juste distance filmeur/filmé. Un tact au cœur de l’aventure humaine, relationnelle.

Ce tact fait écho aux propos de Georges Didi-Huberman lors du séminaire « Le Peuple à l’écran ? ». Il rappelait, en hommage à Gilles Deleuze, que « faire une image c’est avoir du tact. Des lignes de tact par lesquelles on arriverait à faire en sorte qu’une émotion sur un seul visage devienne l’affaire de tous, l’affaire politique de tout un peuple. »

 

texte et extrait de la rencontre avec le public: http://www.mouvement.fr/analyses/reportages/a-lussas-du-temps-et-du-tact

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