Dec
04

VIAGGIO A MONTEVIDEO e altri viaggi – dicembre 2017

Una proiezione speciale al LACENO D’ORO ad Avellino attorno a VIAGGIO A MONTEVIDEO, giovedi 7 dicembre ore 19.30. Qui il link

Al programma, oltre a Viaggio a Montevideo:

Tre frammenti di AU MONDE TYRESIAS, un progetto inedito girato a marzo 2006 tra le stazioni Stalingrad e Nation della metropolitana di Parigi, con Barbara Manzetti e Morad Ammar.Au Monde. Tentativi di essere al mondo. Per conoscere la sua sorte, Ulisse doveva cercare il veggente Tiresia nel paese dei morti.

Un frammento de LA RUMEUR DU MONDE, una serie di “Films muti da ascoltare” che deci a Bruxelles e in India tra il 1990 e il 1996, Fino alla fine, poi si ricomincia. Fino alla fine di un rullo super8, 3 minuti di un traveling in taxi-scooter a Bombay. Fino alla fine, un uomo si sveglia su una spiaggia, in un film muto, come se tutto dovesse cominciare.Come se il mondo dovesse essere immaginato.

Inoltre, la mattina del 7 dicembre, proiezione di DAL RITORNO presso l’Istituto scolastico di Montella

A Milano al Film TVLab, mercoledi 20 dicembre ore 21, proiezione e incontro attorno a Viaggio a Montevideo (via San Giovanni alla Paglia, 9)

Il viaggio prosegue. Nei prossimi mesi, Torino, Roma, Cosenza, Portogallo, Bruxelles e altro.

Il viaggio dei progetti prosegue. Non è Sogno (La vita) e Dal Pianeta degli Umani

 

http://giovannicioni.tumblr.com/post/164215980569/temporale-alteto-25giugno-201717

 

Sep
15

settembre 2017: su VIAGGIO A MONTEVIDEO e LABORATORIO NUVOLE

“L’immagine come struttura potenziale, l’immagine come scorcio di un tempo nel paesaggio dell’immagine, l’immagine come una riviviscenza di un punto nel tempo che ritorna e che è sempre un altro, pieno del Senso e delle cose. Viaggio a Montevideo rappresenta una lontananza che, come tale, non è mai raggiunta, è un viaggio che ammette la partenza, il ritorno mentre «il tempo  è scorso, si è addensato, è scorso» (Campana 2003, 49). Il titolo del film di Giovanni Cioni – presentato nella sezione Satellite alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2017 – recupera tutta la cosmogonia poetica di Dino Campana il cui movimento squama il paesaggio su cui l’occhio si posa per aprire un varco, «un ponte di passaggio» che anticipa la visione.” Vanna Carlucci, su Viaggio a Montevideo, Uzak/Cose mai viste

LABORATORIO NUVOLE- Frammenti del montaggio in corso di NON È SOGNO (LA VITA) alla serata di inaugurazione del PerSo-Perugia social flm festival, sabato 23 settembre ore 16.30 Cinema Meliès (via della Viola 1)

Un progetto di film  nato dal Laboratorio Nuvole, iniziato a ottobre 2016 presso il carcere di Capanne a Perugia. Presentiamo qui alcuni frammenti di montaggio in corso, con la presenza di alcuni dei detenuti che ne sono i protagonisti, e ne discuteremo con Aldo Spiniello

Scrivimi. Accadrà presto la mia libertà”, la mostra di fotografie realizzate da Annalisa Gonnella nel corso del laboratorio, accompagna la presentazione del progetto e si protrae durante la durata del PerSo.Un progetto promosso dall’associazione Itinerari, dal PerSo, con il sostegno di Banca Etica

 

Jul
18

JUILLET /LUGLIO 2017: PER ULISSE, VIAGGIO A MONTEVIDEO

PER ULISSE  est online sur la plateforme Tenk, pour celles et ceux qui ne l’ont pas vu, qui veulent le revoir: https://www.tenk.fr/brouillon-d-un-reve/per-ulisse.html
” Pour entendre les sirènes et voir les rêves, il faut s’installer dans ce film et laisser la parole venir…”
sur Mediapart, Pour Ulysse et toutes les odyssées:  https://www.mediapart.fr/studio/documentaires/culture-idees/pour-ulysse-et-toutes-les-odyssees
ALCUNE RECENSIONI su VIAGGIO A MONTEVIDEO
GIORGIO SEDONA su POINTBLANK:  “(…). per Cioni il linguaggio abbandona il corpo, abbandona la carne, abbandona il meccanismo, abbandona ogni inscatolamento oggettivo diventando sguardo soggettivo, luce, poesia, suggestione. Frammenti di un cinema che riesce ad arrivare ovunque, al di là di ogni confine, un invito al viaggio(…)http://www.pointblank.it/recensione/viaggio-a-montevideo/
RAFFAELE MEALE su QUINLAN: “(…)Come ogni costruzione lirica, Viaggio a Montevideo non può chiudersi in una forma ciclica, ma è costretto forse anche suo malgrado ad aprirsi al mondo, alle sue infezioni spesso salvifiche, alla vita. Un romanzo di formazione in fieri, melanconico e funebre ma vitale e riottoso, diario che scoperchia il tempo e le sue prassi per elaborare fino in fondo il proprio senso (…)”http://quinlan.it/2017/06/22/viaggio-a-montevideo/
SILVANA SILVESTRI su IL MANIFESTO: “Il suo Viaggio a  Montevideo parte dalla Val d’Aosta: da questi altopiani e alpeggi Cioni costruisce un congegno visivo a cui non si sfugge, incantato dalle voci dei Canti Orfici di Dino Campana, accompagnato da metalliche sonorità o da sapienti intrecci musicali che sembrano provenire dall’eco di luoghi lontani. E invece è sempre quello l’orizzonte che ti circonda, l’altrove è qui, ci ripete l’immagine a ogni scena (…) Dell’inquieto mare notturno c’è solo la continua evocazione e come solo il cinema alto sa fare, se ne indovina la presenza al di là dei picchi montuosi. Ma non c’è il tempo di immaginare dune, si passa ad altro con un ritmo sotterraneo inquieto e segreto(…)https://ilmanifesto.it/frammenti-di-cinema-in-dissonanza/
ALDO SPINIELLO su SENTIERI SELVAGGI : “(…) Viaggio a Montevideo è uno straordinario film di fantasmi, di incontri passati e trattenuti a stento nella memoria, di fotografie che scolorano e sgranano, di racconti all’imperfetto, imperfetti (…) Il fantasma è nell’occhio di chi guarda, lo abbiamo detto. E Cioni qui lo svela con una nettezza disarmante. Il vero fantasma è lui, è il regista, è il suo essere lì ma non essere nell’immagine, in quella traccia che resta. E, dunque, i fantasmi siamo noi che guardiamo (…)http://www.sentieriselvaggi.it/pesaroff53-viaggio-a-montevideo-di-giovanni-cioni/
ANTONIO CAPELLUPO su CINEMAITALIANO.INFO: “(…)Giovanni Cioni, tra gli autori che nell’ultima decade ha maggiormente spinto la propria macchina da presa oltre i confini della narrazione tradizionale, in una continua sperimentazione tra arti differenti, alla ricerca di un linguaggio sempre nuovo e sorprendente (…) un cinema che si interroga continuamente su se stesso e sui propri limiti, un’esperienza sensoriale che talvolta, come la poesia, più che essere capito richiede allo spettatore di essere sentito.”http://www.cinemaitaliano.info/news/40922/viaggio-a-montevideo-tra-monti-e-poesia.html
MARIA LUCIA TANGORRA :”il film è un po’ metafora della ricerca di sé – indotta sia dalla natura che da (certa) poesia. Non è un viaggio strettamente fisico nella pampa uruguaiana, ma simbolico, nei luoghi più disparati – dal cimitero ai pascoli coi bovini. «Ogni volta è un ritorno in una vita che non ho vissuto», questo, per noi, è Viaggio a Montevideo.http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2017/06/23/un-viaggio-a-montevideo-per-vivere-cinema-e-poesia/
CRISTIANA PATERNO su CINECITTà NEWZ: “(…)un film sopralluogo tra la Val d’Aosta e le reminiscenze della biografia del poeta Dino Campana, ai cui Canti Orfici il film è in parte ispirato per i testi che accompagnano la ricerca libera da condizionamenti tematici ma visivamente affascinante”http://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/55/70233/fuorinorma-il-cinema-neo-sperimentale-trova-casa.aspx
JEFFREY RUOFF  in a post on facebook “THE FILM I WANTED TO MAKE.Towards the end of Federico Fellini’s masterpiece “8 ½” (1963), Guido (Marcello Mastroianni), a film director, muses to himself, after temporarily abandoning his film-in-progress: “I thought I understood things so clearly. I wanted to make an honest film, without any lies at all. I thought I had something so simple, so simple to say. A film that might be a little helpful to everyone … that might help … to bury forever everything dead that we carry inside us.” Like “8 ½” itself, Giovanni Cioni’s “Viaggio a Montevideo” is that film

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